MATERIA, PER ORA

Alicja Kwade
Maggio – luglio 2018

“Sto cercando di capire cos’è per me la realtà e cosa sia per tutti noi”.

La Fondazione Giuliani è lieta di presentare la prima mostra personale di Alicja Kwade a Roma. La sua ricerca artistica parte dallo studio attento della realtà e delle sue architetture interne per approdare a universi mentali paralleli dalle molteplici possibilità di lettura. Affascinata dai confini incerti tra visibile e invisibile, esplora ciò che è reale e ciò che non lo è stimolando l’occhio dello spettatore in un gioco dove spazio, tempo, scienza e filosofia creano un labirinto di percezioni. Nelle sue installazioni, così come nei video e nelle fotografie, manipola e trasforma oggetti di uso quotidiano per conferire loro forme e valenze di significato diverse, rivelando così i molteplici e talvolta nascosti sostrati del visibile. Perché, come ci spiega l’artista stessa, la materia esiste in uno spazio di undici dimensioni, sette delle quali a noi inaccessibili e ignote ma che coesistono parallele a quelle che conosciamo. Forme e materiali che abitano il nostro universo di esperienze subiscono metamorfosi e distorsioni nell’intento di dimostrare come tutto possa assumere una forma altra, essendo soggetto a cambiamenti di natura fisica, struttura e sostanza.

Ogni opera della Kwade cela una minuziosa ricerca scientifica che si declina in un linguaggio costruito attraverso forme sintetiche ed essenziali, dove il segno ci invita a pensare e reinterpretare in continuazione ciò che l’occhio e il nostro inconscio osservano. Oltre a esplorare la nostra percezione del reale, del tempo e dello spazio, i suoi lavori gettano uno sguardo sulla nostra società, sulle sue regole e sugli schemi naturali e artificiali che condizionano il nostro modo di pensare.

MATERIA, PER ORA vuole essere un momento di studio approfondito sulla materia, il materiale e la materialità. Kwade indaga il concetto filosofico di decostruzione/costruzione concentrandosi sul processo di trasformazione della materia a contatto con le diverse dimensioni presenti in natura. Le sue opere giocano con la ripetizione, la scomposizione, la variazione di scala e la distruzione/ricostruzione connotandosi come meditazioni scultoree sulla natura mutevole dell’oggetto. La smaterializzazione genera una de-significazione, un momento dove nuove rielaborazioni e letture possono avere luogo, una possibilità di rappresentare lo spazio e il tempo che non riusciamo a percepire.

Alicja Kwade è nata nel 1979 a Katowice (Polonia), vive e lavora a Berlino. Tra le sue recenti mostre personali si annoverano: AMBO, Kunsthalle zu Kiel, Germania (2018); LinienLand, Haus Konstruktiv, Zurigo (2018); ReReason, YUZ Museum, Shanghai (2017-2018); Phase, König Galerie, Berlino (2017); In Aporie, kamel mennour, Parigi (2016); Medium Median, Whitechapel Gallery, Londra (2016); Alicja Kwade, De Appel Arts Centre, Amsterdam (2016); Against the Run, Public Art Fund, New York (2015-2016). Nel 2015 ha vinto il premio Hector-Prize della Kunsthalle Mannheim in Germania e nel 2017 la sua opera WeltenLinie (One in a Time) è stata esposta al Padiglione del Tempo e dell’Infinito della 57° Biennale di Venezia.

Un ringraziamento speciale all’Istituto Polacco di Roma