Those Winged Words

venerdì 12 &
sabato 13 novembre 2021
18:30-21:00


due serate di performance, versi e racconti


VENERDì 12 NOVEMBRE
19:15 – 19:45 performance di Erica Scourti
20:00 – 20:30 performance di Giulia Crispiani

SABATO 13 NOVEMBRE
19:15 – 19:45 performance di Allison Grimaldi Donahue
20:00 – 20:30 performance di Diego Gualandris

Con i contributi di Fatima Al Qadiri, Blondell Cummings, Mary Reid Kelley e Patrick Kelley, Yoko Ono, Nicola Pecoraro, Natalie Yiaxi.

Il team curatoriale: Beatrice Benella, Adrienne Drake, Ilaria Gianni, Daphne Vitali.

Dietro i manoscritti sopravvissuti dell’umanità si nasconde una lunga tradizione orale priva di testo. Racconti non scritti, esperienze, conoscenze, magia e saggezza che hanno viaggiato attraverso gli spazi, i luoghi e il tempo, eseguiti da voci e inscritti nei ricordi per essere trasmessi attraverso proiezioni dell’immaginazione. Parole alate (Winged Words), come le definiva Omero, che sono state eseguite, cantate, messe in rima, in rare occasioni urlate, più spesso sussurrate da voci femminili, e alle quali siamo debitori. Parole pronunciate che si fondono nella leggenda, nella storia e nel romanticismo. La performance e l’atto di raccontare storie vanno quindi di pari passo e la recitazione delle tradizioni orali non solo è servita come archivio culturale, ma ha anche plasmato fondamentalmente le idee di forma, metro e rima.

Il racconto di storie attraverso le parole, le voci e le scritture degli artisti – siano esse memorie personali, rituali collettivi, storie marginali – permea ‘Those Winged Words’, un progetto in Fondazione Giuliani che prenderà forma e muterà nel corso di due serate nel mese di novembre 2021. La messa in scena si concentrerà da un lato sul quotidiano e il luogo comune – il racconto del quotidiano come narrazione dello straordinario – e dall’altro lato sull’inspiegabile, il profondamente misterioso e il magico, come due facce della stessa medaglia. Gli spazi della Fondazione si trasformeranno in un palcoscenico con performance dal vivo, letture, proiezioni video, interventi in situ di artisti il cui lavoro è ispirato da un profondo interesse per il processo di lettura e scrittura che spesso attinge all’ironia, al gioco, al caso, al simbolismo e all’auto-narrazione. In questo modo, gli spettatori si confronteranno con un’interpretazione poetica di un soggetto specifico che li avvicinerà alla propria esperienza sentita e che dimostrerà anche l’elasticità del linguaggio, sia che esso circoli come testo, come immagine o discorso. L’assonanza che ne risulterà farà eco alla profonda connessione tra la storia orale e i corpi che la riportano.       

Il potere del non detto e la sua dimensione a volte straniante – ma inevitabilmente magnetica – saranno rivendicati attraverso i racconti, le testimonianze orali e le opere degli artisti partecipanti. La dualità tra tangibilità e immaterialità, l’oscillazione tra trasparenza intima e opacità enigmatica, sarà dunque il fulcro di queste due serate di novembre, in cui ogni incontro non solo delineerà un ritmo, ma costellerà le stanze della Fondazione creando una trama di narrazioni.